La vita è cambiata molto da quando sono state introdotte la meccanica e la tecnologia. L’ingegno umano ha portato alla creazione di strumenti che, non solo aiutano e velocizzano qualsiasi attività, ma in alcuni casi sembrano addirittura superare l’uomo. E’ proprio questo il tema centrale della mostra “Oltre l’Uomo: da Leonardo alle biotecnologie” che si sta tenendo al Lanificio Conte_Shed di Schio. Un’occasione di riflessione sul progresso umano ma anche di divertimento, grazie alle numerose attività interattive presenti al suo interno.
La panificazione non poteva mancare. Uno dei mondi che parla di più di vita è proprio quello del pane, perché vive, cresce, si nutre e perché grazie alla sua cottura dona la vita. La meccanica in questo settore ha origini antiche: già i romani avevano studiato una rudimentale impastatrice. Nei secoli le tecniche di produzione si raffinarono e i tipi di pane moltiplicarono ma la vera svolta, per il nostro paese, si ebbe nel 1928 quando con un Regio Decreto si legiferò a favore della meccanizzazione. Nonostante le prime resistenze, è grazie anche a questo decreto se, in Italia, vi è un progressivo miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno dei panifici. Seppur il secondo conflitto mondiale abbia bloccato questo sviluppo, il boom economico che successivamente coinvolse tutti i settori produttivi lo fece riprendere in modo ancora più incisivo.
Quali sono le macchine fondamentali di cui si equipaggia oggi ogni panettiere?
• Impastatrice: le prime furono quelle “a forcella” dove la pasta è mescolata e impastata da un utensile a “forca”. Poco più tardi, compare l’impastatrice “a bracci tuffanti”.
• Spezzatrice: è la macchina che divide la pasta da pane in pezzi dello stesso peso. Prima del suo avvento, la spezzatura avveniva a mano e la regolarità di peso era garantita da una lunga esperienza nell’impugnare ad ogni pezzo quantità uguali di pasta.
• Formatrice: che arrotola le forme di pasta per ottenere dei filoncini.
• Forno: fi no al XIX l’unico conosciuto era quello a legna, che fu seguito nel XX dai forni a riscaldamento indiretto a carbone, aerotermico, a gas o gasolio. Solo negli ultimi decenni, sono stati introdotti i forni elettrici a radiazione diretta che permettono di adattare immediatamente le condizioni richieste per il ciclo di cottura di ogni singolo impasto.
Sottoriva ha creato un’ampia gamma di questi macchinari, ognuno nato per adattarsi alle diverse produzioni. Negli ultimi anni l’azienda si è concentrata sullo sviluppo di strumenti ancora più complessi che sembrano veramente andare Oltre l’Uomo: veri e propri impianti che consentono di produrre grandi quantità di pane, occupandosi di ogni fase in modo automatico, gestendo il tutto mediante sofisticati software.
La conoscenza meccanica e le sue applicazioni, prendono così il posto della fatica fisica e lasciano spazio solo alla maestria dei panettieri.